Dopo aver finito di leggere “Come una notte a Bali” di Gianluca Gotto, non ho potuto fare a meno di tuffarmi subito in un’altra delle sue opere: “La pura vida“. C’è qualcosa di magnetico nella scrittura di Gotto, una capacità unica di trasportarti in luoghi lontani e, allo stesso tempo, farti riflettere profondamente sulla tua vita.
“Come una notte a Bali” mi aveva già affascinato con la sua narrazione immersiva e il modo in cui Gotto descrive l’isola indonesiana non solo come una meta turistica, ma come un luogo di rinascita e cambiamento interiore. Il libro è un viaggio nel viaggio, una scoperta non solo di paesaggi esotici, ma soprattutto di se stessi. Dopo averlo terminato, ho sentito il bisogno di continuare questa esplorazione interiore, e “La pura vida” è stato il passo naturale successivo.
In “La pura vida“, Gotto ci porta in Costa Rica, ma ancora una volta, il vero viaggio è quello interiore. Il concetto di “pura vida”, un’espressione tipica costaricana che incarna un intero stile di vita fatto di semplicità, gratitudine e presenza nel momento, viene esplorato con una delicatezza e profondità che fanno riflettere su cosa significhi davvero vivere una vita piena e autentica. Ho apprezzato molto come Gotto riesca a intrecciare le sue esperienze personali con riflessioni universali, rendendo il libro non solo una lettura piacevole, ma anche uno spunto per riflettere sul proprio percorso di vita.
Dopo aver letto questi due libri, sono convinto che continuerò a esplorare l’universo letterario di Gianluca Gotto. La sua capacità di ispirare e far riflettere attraverso storie di viaggi e scelte di vita è qualcosa che voglio continuare a scoprire. Gotto non scrive solo di luoghi, ma di anime e di esperienze che cambiano profondamente il modo in cui vediamo il mondo e noi stessi.