Eccoci qui! In questa sezione ti vorrei raccontare la mia evoluzione a livello professionale, attenzione non economica, in quanto ad oggi guadagno meno di quello che guadagnavo qualche anno fa, ma la qualità della vita è assolutamente migliorata e in più faccio quello che mi piace.
Ma partiamo dal primo vero lavoro che ho imparato (ti tralascio il cameriere, barista e pizzaiolo che comunque mi hanno insegnato molto), che inaspettatamente mi è poi tornato utile, sia nella vita che nel lavoro:
L’Ebanista
All’epoca mio padre possedeva una falegnameria; gli sono sempre stati riconosciuti i doni della creatività, velocità e precisione, infatti la sua produzione era molto di nicchia e con uno stile molto ricercato. Comunque, prestando molta attenzione in classe durante il mio percorso verso il diploma da Perito in Elettronica a Telecomunicazioni; avevo tanto tempo libero il pomeriggio. Mio padre, lavorando da solo, aveva sempre un sacco da fare, ed era solito chiedermi un aiuto. Durante il periodo dell’adolescenza quindi, andavo nel suo laboratorio con il compito di, prendere i pezzi di legno che uscivano dalla spessoratrice e ordinarli su dei cavalletti; ho imparato a costruire mobili, partendo da dei pezzi di legno scombinati e difformi. Purtroppo per mio padre, nonostante fosse un lavoro molto appagante, in quanto si può veramente apprezzare la trasformazione della materia prima che da insignificante pezzo di legno diventa un’opera d’arte; finiti gli studi, decisi di intraprendere la strada dell’elettronico e iniziai il mio primo vero lavoro retribuito.
L’elettronico / Elettricista
Inizialmente, una volta diplomato, volevo intraprendere il percorso di studi universitario. Purtroppo fui accecato dall’indipendenza economica e questo mi portò ad accettare l’offerta del mio vicino di casa, che all’epoca l’azienda per la quale lavorava, stava cercando diplomati in elettronica. Qui misi in pratica quanto studiato a scuola e mi rese molto soddisfatto. Facevo il test e le riparazioni di rilevatori, fumo, gas e movimento. Preparavo le spedizioni e mi occupavo di evadere gli ordini. Talvolta uscivo anche a fare le installazioni dei rilevatori, compresi quelli per gli allarmi, con tanto di centrali per il controllo dei vari sensori. É stato molto divertente per un po’, solo che una volta imparati tutti i dispositivi, divenne un po’ ripetitivo e noioso. Un giorno mi interessai al lavoro di un collega che si occupava della programmazione delle centrali. Come lavoro era molto dinamico e dipendeva dalle esigenze del cliente, ovviamente non avevo alcuna nozione di programmazione e quindi sarebbe stato un po’ difficile propormi per dare una mano in quel ruolo. Così decisi di comprare il mio primo libro di C++, studiarmelo, ed iniziare a fare dei colloqui come sviluppatore software. Ovviamente non fu così facile, e devo dire che in questo periodo la determinazione a voler fare lo sviluppatore software accompagnata da una faccia di bronzo nel dire “SI” quando sarebbe stato “NO” (e anche alla fortuna di essere stato simpatico a colui che decise di darmi un’opportunità), riuscii a passare una selezione e fu così che iniziò la mia nuova carriera.
Sviluppatore Software
Il tutto iniziò con lo sviluppo di moduli e modifiche su un software gestionale sviluppato in C++. Essendo un gestionale dovetti imparare tutto quello che riguardava la fatturazione, attiva e passiva, la contabilità, il magazzino, il ciclo produttivo con ordini e distinte, e contemporaneamente stavo imparando a programmare in C++, che non è proprio facile, per chi fino ad allora non aveva mai programmato. Inoltre, essendo tutti diversi i clienti (si passava dal gommista che voleva il numero di targa dei mezzi dei sui clienti, alle multi nazionali che producevano escavatori e che volevano il loro processo produttivo completamente integrato nel gestionale), ho veramente visto di tutto e sviluppato le procedure più assurde. Una volta ho addirittura interfacciato una scheda (e devo dire che l’esperienza da ebanista ed elettronico, mi furono molto utili), per far muovere dei nastri in una catena produttiva che doveva: leggere un codice a barre per identificare il prodotto, pesarlo, creare l’etichetta ed etichettarlo. Tutto questo processo doveva essere guidato da un gestionale da me modificato, interfacciato a questa scheda a contatti puliti che avevo: acquistato, adattato in un artigianale case realizzato da me, installata e programmata per comandare scanner, nastri, bilance e stampanti. Devo dire che quel lavoro, fu l’esperienza più bella in assoluto, in quanto mi ha permesso di sfruttare tutte le abilità manuali acquisite nel lavorare con mio padre, tutta l’esperienza come elettricista/elettronico del mio primo lavoro, ed infine quella informatica che stavo facendo crescere in quel periodo.
Il ruolo da sviluppatore è quello che ho portato avanti di più, in quanto era impossibile annoiarsi, anzi a volte era anche troppo sfidante, perché c’era sempre qualcosa di nuovo da imparare, un linguaggio, un database, un sistema operativo, una metodologia di sviluppo un framework ecc. Talmente sfidante che ad un certo punto mi portò a compiere il successivo passo nella mia carriera professionale.
Libero professionista / imprenditore
Questo periodo è iniziato come consulente sviluppatore a partita IVA. Ho lavorato assieme ad aziende che avevano contratti con banche e assicurazioni e quindi c’era la necessità di imparare e comprendere i complessi processi e le procedure che si dovevano attivare per fare una qualsiasi attività; che fosse essa un nuovo sviluppo, un aggiornamento o una correzione. Questa esperienza, mi ha fatto capire il motivo per cui, alcune aziende e secondo me giustamente, sono molto lente nell’aggiornarsi e nell’inserire nuove applicazioni o funzionalità nei loro sistemi. Proprio in questo periodo, nonostante la complessità dei progetti, ho avuto modo di imparare ed apprezzare il modo di lavorare agile, con allineamenti settimanali atti a capire se quanto sviluppato fino a quel momento, era in linea con quanto richiesto dal cliente. In precedenza ero sempre stato abituato a lavorare in waterfall, con non poche problematiche al momento della consegna al cliente. Fortunatamente nel mondo del software, anche se non in tutte le aziende, la metodologia agile ho avuto la meglio e non essendo mai chiaro per il cliente il risultato finale, nonostante le riunione di analisi, avendo modo di vedere durante lo sviluppo, l’evolversi del software, è sempre stato possibile correggere o modificare quel che serviva, al fine di arrivare a fine progetto con un prodotto/funzionalità esattamente in linea con le aspettative del cliente.
Dopo qualche anno da libero professionista, un mio vecchio collega, con il quale avevo iniziato la carriera da sviluppatore, venne da me con l’idea di fare una società, che in pratica replicasse il modello di business della vecchia in cui lavoravamo; con la differenza che questa volta gli imprenditori saremmo stati noi. Fu così che nacque la World Engineer!
Furono 2 anni bellissimi, nei quali ottenemmo grandissimi risultati. Purtroppo l’inesperienza e l’ingenuità di quel tempo, fecero finire questa mie esperienza precocemente. E appena avuta l’occasione vendetti le mie quote e mi diressi verso una nuova avventura.
Aste al ribasso e pubblicità digitale
In questo capitolo della mia vita professionale devo dire di aver imparato tantissime cose e realizzato progetti molto interessanti. La BeWebCom Corp. corporation americana con sede a Bocaraton, aveva sotto controllo una succursale italiana nella quale lavoravano alcuni miei amici. Loro avevano già avviato un progetto molto redditizio sulle aste al ribasso e stava nascendo l’esigenza l’esigenza di creare una sezione dedicata alla vendita di servizi marketing digitali, come le DEM (delivery email marketing), spazi pubblicitari su web e campagne a click. Il tutto, era nato dal fatto che loro stessi compravano un sacco di traffico da reindirizzare sul loro sito di aste al ribasso e si erano accorti che il mercato del marketing digitale aveva grandi promesse di espansione. Fiduciosi della mia determinazione e delle capacità di apprendimento, mi contattarono nonostante la mia assenza di preparazione in merito e mi proposero di portare avanti lo sviluppo di questa sezione all’interno della loro azienda. Quello che mi convinse ad accettare questa sfida importante, oltre al fatto di lavorare con amici in un ambiente molto bello e stimolante, fu anche il fatto che facevano parte di una corporate americana e che quindi ci sarebbe stata la possibilità per me in un futuro di poter andare a lavorare oltre oceano (cosa che da sempre avevo come sogno nel cassetto ma che vedevo molto irrealizzabile). Fu un periodo molto tosto, imparai ad utilizzare piattaforme opensource per distribuire la pubblicità digitale (OpenX), software per lo streaming per riprendere H24 personaggi famosi nelle loro case tipo Grande Fratello (Wooza), opensource per creare centralini digitali (Asterisk), imparai a sviluppare in Flash, in php, ad usare Photoshop e software per l’editing video (iMovie e Adobe Premier). Insomma fu un periodo molto stimolante ma allo stesso tempo quasi irreale da quante cose stavamo facendo. Infatti un bel giorno la situazione degenerò e vennero a galla alcune situazioni spiacevoli che mi facevo scegliere di andare altrove. Ma nella testa mi erano rimasti gli Stati Uniti!
Il sogno americano
Chiusa la parentesi con la BeWebCom Corp. mi rimase in testa il progetto USA e mi venne in mente di tentare una follia. All’epoca mio fratello era socio di una cantina vinicola e aveva un sacco di bottiglie invendute in magazzino. Il suo prodotto era un vino abbastanza commerciale ma di buona qualità, che poteva diventare un prodotto interessante da proporre sul mercato statunitense (paese che mi ha sempre attirato molto per via delle mia passione per i film e serie TV americane). Così mi misi a studiare cosa serviva a livello di permessi e autorizzazione per esportare del vino negli states, feci il visto necessario, comprai il biglietto e me andai 6 mesi (3 + 3) a cercare di vendere il vino ai distributori americani. Feci praticamente tutto il giro degli USA passai per: Chicago, Boston, New York, Las Vegas, San Diego, Los Angeles, San Francisco e Miami. Furono 6 mesi indimenticabili nei quali ho conosciuto persone e trovato buoni amici, ma nessuna bottiglia venduta. Quindi con un po’ di rassegnazione tornai in Italia e feci alcuni colloqui per ritornare a fare quello che fino ad allora mi aveva fatto guadagnare qualche soldo.
Responsabile di team
Viste le varie esperienze in ambito informatico, trovai lavoro in un’azienda che fa tuttora la digitalizzazione e conservazioni di documenti con tutti i relativi servizi annessi e dopo un periodo di prova atto a dimostrare le mie abilità, mi venne data la possibilità di gestire un team di una decina di sviluppatori. Come team avevamo lo sviluppo e la manutenzione di tutti gli applicativi interni, che servivano per digitalizzare, indicizzare, archiviare e gestire i documenti, ed esterni, rappresentati da applicazioni web che davano la possibilità al cliente di gestire processi, collegare, consultare ed esibire i documenti conservati. Sono stati anni molto belli, in cui capii però, di non voler più stare dietro una scrivania. E fu così che chiesi di coprire un nuovo ruolo.
Sviluppo di nuovo business
Grazie a questo nuovo ruolo sono riuscito a sviluppare quel lato commerciale, che sapevo esserci, ma che senza la dovuta formazione non avrebbe di certo dato i frutti attesi. Ecco che con un corso dedicato e con tutte le teorie opportune ho iniziato a praticare sul campo quelli che erano i principi della Customer Centric Selling. Il ruolo però, non prevedeva negoziazione, in quanto quella era demandata al commerciale, che dopo il dichiarato interesse del cliente a fronte della mia presentazione, avrebbe portato al tavolo la trattativa per trovare un accordo economico. Questo ultimo miglio un po’ mi incuriosiva e quindi decisi di provare ad andare oltre. Cercai sul mercato e trovai un’azienda che mi diede una nuova opportunità.
Commerciale
In questa fase della mia carriera professionale, vendevo applicazioni web personalizzate, siti internet e un pacchetto di applicazioni della società australiana Atlassian, che ancora oggi è tra i leader del mercato nell’aiutare le aziende con la documentazione interna, il project management e il supporto al cliente finale. In questo ruolo avevo in carico il ciclo completo della vendita, dalla ricerca del cliente, alla proposizione, alla negoziazione fino alla chiusura. Ironia della sorte, una delle mie vendite andate a buon fine è stata proprio con l’azienda con la quale sto collaborando adesso e dove sono riuscito a coprire la posizione che mi sta dando maggiore soddisfazione.
Prevendita
Durante l’attività da commerciale, che devo dire mi ha portato grandi soddisfazioni, mi è sempre mancato un po’ il contatto con la parte di produzione. Il grande GAP tra vendite e produzione, dettato il più delle volte da obbiettivi diversi, rende spesso molto complicato fare una vendita “pulita” senza troppi così detti “rework”. La persona che fa prevendita, oltre a mostrare quello che c’è e raccontare quello che ci sarà, ha il compito di far sentire il cliente tranquillo che quello che sta comprando è esattamente quello che gli risolverà i problemi condivisi durante i meeting. Devo dire che in questa posizione mi trovo molto a mio agio e che essere d’aiuto ai propri colleghi sfruttando al massimo tutte le mie competenze mi sta dando grande soddisfazioni. Ovvio che la voglia di crescere professionalmente è sempre dietro l’angolo, quindi come è solito dire ultimamente…. Stay tuned!!!