Eccoti arrivato ad uno dei capitoli più importanti della mia vita. So che sembra decisamente esagerato ma Whisky per me è ed è stato molto importante e ti voglio raccontare il perché dividendo il mio racconto in diverse fasi, dove in ognuna delle quali c’è stata l’evoluzione del nostro rapporto.
L’incontro
Era l’anno 2016, vivevo a Verona in un appartamentino non grandissimo con la mia compagna di allora. Come ben saprai e se non lo sai te lo dico io, convivere in un appartamento e avere un cane, non è molto semplice, specialmente se a volerlo è solo uno dei due… in questo caso io. Era da un po’ che “castigavo” la mia compagna per andare al canile ad adottare un cane, dicendole, che ci sarei stato un mio impegno; che non avrebbe dovuto preoccuparsi di niente; che non le avrei mai chiesto di portarlo a fare i bisogni ecc ecc; purtroppo lei, non avendo la passione che ho sempre avuto io, ed essendo molto più realista di me sul fatto che non avrei potuto occuparmene solo io, era molto titubante in merito, ma allo stesso tempo si rendeva conto, che questa cosa era molto importante per me.
La mattina del 17 novembre di quell’anno, lei ricevette una telefonata dal fratello, il quale la informava, che da qualche girono, attorno ai bidoni dell’immondizia, vicini a casa della loro mamma (dove saremmo dovuti andare a pranzo il mezzogiorno), gironzolava un cane che sembrava perso e che era impossibile da avvicinare; così scherzando gli fece la battuta:”Dillo a Luca! Che magari quando viene qui riesce ad avvicinarlo e se lo porta a casa…”. Lei, che sapeva già quale sarebbe stato l’esito di quella comunicazione (e per questo la ringrazio ancora oggi), si mise una mano sul cuore e mi riportò il messaggio.
Ovviamente ero già in agitazione; e quel giorno, nonostante fossimo sempre in ritardo, arrivammo a casa della loro mamma in anticipo.
Lui era ancora li che gironzolava, spaventatissimo e non si faceva assolutamente avvicinare. Purtroppo il pranzo era in tavola e quindi dovetti momentaneamente mollare la presa; mangia alla velocità della luce e uscii di nuovo nel tentare di avvicinarlo.
All’epoca non sapevo nulla del comportamento dei cani, ero solo abituato ad averli in giro, in quanto mio padre ne ha sempre avuti, ma erano i suoi cani ed io ero solo un componente della famiglia. Quindi provai con qualche approccio amichevole, clamorosamente letto su Google ma niente, sembrava non ci fosse verso, così dopo un’ora, un po’ sconsolato, mi sedetti sul marciapiede dandogli le spalle. Ecco quella fu la mossa! Dopo qualche minuto sentii che si stava avvicinando e appena arrivò a pochi centimetri da me, gli tesi la mano molto lentamente. Lui la annusò un po’ e poi mi guardò, come per dire: “Se mi avvicino non mi farai del male vero?”, un incrocio di sguardi, un piccolo movimento da parte mia e riuscii a dargli una carezza! In quel momento sentii che avevamo creato un legame, lui venne verso di me e si sdraiò completamente sulle mie gambe a prendersi tutto l’affetto che stavo conservando per lui.
L’adozione
Felice per aver trovato un amico a 4 zampe, non pensai al fatto che poteva essere un cane smarrito e che qualcuno lo stesse cercando. Appena realizzai il concetto, subito mi venne un nodo alla gola e la mia mente partì in un vortice di pensieri tristi. Ovviamente realizzai che se mi sentivo in quello stato io, che ero stato per pochi minuti assieme a lui, figuriamoci l’eventuale padrone. Quindi un po’ sconsolato, caricai in macchina il mio nuovo amico e assieme a mio padre lo portai dal suo veterinario di fiducia. Ero molto combattuto tra il dispiacere del perdere il mio nuovo amico e la serenità di ridarlo al proprio padrone, quando dalla bocca del veterinario uscirono queste parole :”Non ha il chip! Quindi di fatto è un randagio … o lo adottate oppure lo dobbiamo portare al canile!”.
Non puoi immaginare come quelle parole riempirono il mio cuore di gioia, che durò poco però, perché avrei dovuto prima chiedere giustamente il consenso alla mia compagna. Mentre il telefono squillava, stavo pensando a tutte le frasi strappa lacrime che avrei potuto dirle per convincerla, addirittura speravo non rispondesse, avendo così poi la scusa e dire “Non hai risposto!! Cosa potevo fare?? Lo lasciavo la??”. E invece rispose… ma la risposta in realtà era un’affermazione … “Grazie per aver chiamato ma tanto hai già deciso!”. Secondo me dentro quel “tanto hai già deciso!” c’era il desiderio di farmi felice, nonostante la consapevolezza che sarebbe stato un impegno anche per lei e per questo le sono ancora grato!
La scelta del nome
Avuta l’autorizzazione non restava che trovargli un nome. I nomi papabili erano Charlie (dal protagonista di “Anche i cani vanno in paradiso”) o Whisky (il terrier burbero di Lilly e il Vagabondo). Come puoi intuire la scelta andò a finire su Whisky, visto anche il colore. Appena il veterinario fini di compilare tutte le carte, fare i vaccini e applicare il microchip mi disse “Bene adesso Whisky è il tuo cane! Prenditene cura!”. Mentre uscivo dalla clinica volavo, ero felicissimo ero praticamente già innamorato di Whisky e lui questo lo aveva capito.
La vita con Whisky
Devo dire che con Whisky sono stato molto fortunato, in quanto fin dall’inizio non ha mai sporcato in casa, non ha mai mangiato nulla che non fossero le sue crocchette e si è adeguato subito ai mie ritmi, sia sportivi che lavorativi. Giorno dopo giorno il nostro legame si è sempre più rafforzato. Ha corso con me un sacco di kilometri, su strada e in montagna e mi ha accompagnato in tutte le preparazioni alle imprese più folli. Oggi mi rendo conto che siamo proprio una coppia e dove vado io, se lo posso portare, viene anche lui. Mi riempie la vita e quando mi guarda, capisco subito dalla sua espressione cosa vuole. Abbiamo una forte intesa, anche se qualche volta litighiamo come due fidanzati. È molto geloso, quasi morboso, ma se vede che sto bene molla la presa e se ne sta in disparte. Ci vogliamo bene e devo dire che senza di lui alcuni momenti sarebbero stati molto difficili. Entrambi sappiamo che apparteniamo a mondi diversi ed i ruoli tra noi sono chiari, ma devo dire che l’affetto e il rispetto che entrambi nutriamo per l’altro è qualcosa di indescrivibile. Ti auguro veramente di provarlo anche tu.
La fine
Nonostante il dolore profondo e la sensazione giorno dopo giorno che qualcosa nella mia vita manca e non potrà mai essere sostituito, un giorno appena ripreso da questo momento, rifarò tutto daccapo! Perché l’amore che ti possono dare questi pelosetti è un amore che nessun umano potrà mai eguagliare.
Detto questo, cosa aspetti ad adottare un cucciolo!!!